“ Guida di Bormio - Comune - Buglio „Imboccata la via Buon Consiglio, si giunge al Palazzo De Simoni, oggi sede del comune di Bormio e del museo civico. Il palazzo appare come un castello fortificato su cui svetta una torre medioevale. Le mura merlate perimetrali racchiudono un giardino ove i nobili erano soliti passeggiare. Subito a lato del Palazzo vi è la Cappella dedicata alla Vergine del Buon Consiglio su cui spicca una bella cancellata in cui si intrecciano finemente rose e tulipani.
Nella stessa via, la Piazzetta Buon Consiglio, si può ammirare casa Giacomelli-Compagnoni su cui campeggia un affresco che raffigura un antico stemma nobiliare della Contea di Bormio appartenente ad un casato ormai ignoto del XIV secolo. Dirigendosi verso via San Francesco si entra nel reparto Buglio. All’angolo con la Via Monte Braulio troviamo casa Castellazzi, altro esempio tipico di dimora contadina del XV secolo, con un bel portale a sesto acuto e un affresco eseguito da Giovannino da Sondalo. Poco più avanti, al di sotto della sede stradale, si può notare il caratteristico lavatoio, simbolo della contrada, dove le donne si radunavano per lavare la biancheria. Attorno alla fontana vi sono altre belle abitazioni rurali ben conservate. Continuando la passeggiata prendendo la via Mosconi si giunge all’edificio che era le sede della dogana di nord-ovest dove venivano controllate le merci che giungevano attraverso la Valle del Braulio e da Livigno. All’interno vi è uno splendido porticato in cui campeggia una colonna risalente al cinquecento. Lungo la medesima via sorge anche la casa che un tempo era la dimora dello storico Ignazio Bardea. Sul portale si potrà notare lo stemma nobiliare scolpito nella pietra che introduce all’ingresso a volte. Giungendo in Via Pedranzini, troviamo l'omonima casa al civico n.5. Nell’androne interno vi sono conservati gli stemmi delle Leghe Grigie e, esternamente, si notano i resti di quella che un tempo era una torre con finestrella trilitica. La torre, anche se rimaneggiata, è tuttavia ancora distinguibile e conserva delle finestre (ora chiuse) ad arco. Nelle immediate vicinanze dell’ingresso della casa si trova un grosso portone ad arco con due antoni, adibito un tempo al passaggio di carri ed animali, e, a lato, una porticina ad uso umano.La porta in legno, ricca di borchie, immette nell’androne della casa, pavimentato interamente in acciottolato. Sulle sue pareti, subito di fronte all’entrata troviamo nuovamente affrescati gli stemmi delle Tre Leghe Svizzere a cui abbiamo accennato. Sotto e a lato di questi dipinti si intravedono altri stemmi di due antichi casati: quello dei Castelberg e quello dei Planta (podestà di Bormio per parecchi anni) che si ritrova anche all’esterno in centro al portale. Poco avanti, all’angolo tra la Via al Forte e Via Trieste sorge la dimora patrizia degli Anzi (ove risiedeva il noto botanico Martino) con un porticato aperto sorretto da una colonna e grandi finestre con strombatura esterna con inferriate in ferro battuto. Quest’abitazione rappresenta anche un tipico esempio di casa patrizia bormina del XVI secolo con la facciata arricchita da decorazioni a graffito. Poseguendo Via al Forte svoltando a destra in Via Stelvio si raggiunge il complesso termale Bormio Terme dove potrete immergervi nelle calde acque termali per concludere nel migliore dei modi la Vostra gita nel centro di Bormio. pagina 6 |
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