“ Gli antichi Statuti di Bormio „Gli Statuti rappresentano il codice legislativo del Contado di Bormio: vi erano raccolte in essi tutte le leggi penali e civili ufficiali che disciplinavano la vita degli abitanti della Contea. In essi vi era anche sancita espressamente, in un apposito capitolo dal titolo “De non habendo communionem cum Valle Tellina”, l’autonomia di Bormio dal resto della Valtellina. La prima stesura degli statuti comunali bormini risale circa alla fine del XIV secolo a seguito di un apposita delibera del Consiglio del Popolo, l’organo supremo di autorità, formato dai capifamiglia e da consiglieri eletti nei vari reparti. La versione iniziale era composta da 416 capitoli che, nel corso degli anni, vennero più volte modificati e rivisti adattandoli al mutare delle esigenze del tempo. Vennero completamente riscritti nel corso del 1563 fino ad arrivare a contenere 333 articoli civili e 68 penali. Oltre alle regole di condotta per i cittadini si occupavano inoltre di regolare la vita amministrativa del Contado a cui vi era a capo un podestà esterno privo però del potere legislativo. Gli statuti rimasero in vigore in questa versione fino alla caduta del Contado nel 1797 e la conseguente annessione alla Repubblica Cisalpina. Presso l’archivio comunale di Bormio vi è ancora esistente una sola versione della prima edizione degli Statuti redatta su pergamena risalente al 1510 come testimoniato dal timbro apposto direttamente da Luigi XII Re di Francia. Sono conservate presso l’archivio anche alcune copie risalenti a periodi successivi. Approfondimenti sulla storia di Bormio: |
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