“ Aquila Reale - Aquila chrysaetos „
Animale simbolo del Parco Nazionale dello Stelvio l' Aquila Reale dopo anni di difficoltà a causa di bracconaggio e scarsità di cibo, è in sensibile ripresa ed il suo incontro è ormai diventata una piacevole consuetudine. Si stima, attualmente, che siano presenti oltre dieci coppie nidificanti nella parte lombarda del Parco. Il suo territorio può raggiungere i 100 km quadrati, quindi facilmente sorvola le nostre valli più belle : Val Zebrù e Valle dei Forni , Valli del Braulio e di Fraele, Livigno. Uccello rapace, si nutre principalmente degli animali che preda: lepri, pernici bianche, marmotte e giovani ungulati; solo durante il periodo invernale, lo si può sorprendere alla ricerca di animali morti per cause naturali. L’ aquila è monogama e la coppia resta unita per tutta la vita. In volo la femmina si distingue facilmente perché, come in tutti i rapaci, è di dimensioni sensibilmente maggiori del maschio, con l’ apertura alare che può raggiunge e superare i 2 metri. La coda corta a ventaglio è il primo particolare che permette di distinguere immediatamente l’aquila dall’altro grande volatore dei cieli dello Stelvio, il gipeto. Quest’ultimo frequenta gli stessi territori ma ha una coda più lunga e cuneiforme. I giovani hanno un piumaggio complessivamente più chiaro con tipiche macchie bianche sulla parte inferiore delle ali. Il periodo riproduttivo coincide con la prima primavera (marzo) quando la femmina depone fino a 3 uova. Il nido, composto da semplici rami intrecciati, normalmente si trova su ripide pareti rocciose e può essere utilizzato anche per più anni consecutivi. Non tutti i pulcini riescono a sopravvivere e spesso un solo esemplare spicca il volo all’inizio dell’estate, periodo ideale per imparare le strategie di caccia necessarie a procurarsi il cibo autonomamente. Le giovani aquile sono tollerate dai genitori fino alla successiva stagione primaverile, quando inizierà un lungo volo alla ricerca di un compagno e di un territorio nuovo in cui riprodursi.
La fauna presente nel Parco dello Stelvio: Schede a cura di Andrea Roverselli, foto di Nicola Bormolini
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