“ Imprese alpinistiche sull’Ortles „
La vetta dell’Ortles rappresentò per lungo tempo il sogno proibito di ogni alpinista. A quel tempo infatti questa cima era la più alta di tutto l’impero Austriaco tanto che l’arciduca Giovanni d’Austria promise una grande ricompensa a chi per primo lo avesse scalato. La sfida venne raccolta da Josef Pichler, esperto cacciatore della zona, cui vennero aggregati due compagni d’avventura, Johann Klauser e Johann Leitner, con il compito di certificare la buona riuscita dell’impresa. I tre partirono da Trafoi, risalirono il Bergl, e affrontarono quindi le difficoltà della vedretta inferiore dell’Ortles sino a raggiungere quella superiore a poca distanza dall’agognato traguardo. La scalata, cominciata a mezzanotte, si concluse alle 10 della mattinata successiva con la conquista, per la prima volta, della vetta: era il 27 settembre 1804. L’ardita impresa venne condotta con l’aiuto di soli bastoni di legno e senza l’ausilio di corde e piccozze. Pichler, risalì nuovamente sulla vetta l’anno dopo aprendo la via che sale per la cresta del Coston di Dentro (Hintergrat). Due episodi curiosi avvennero nel 1805: vennero issate sulla sua vetta prima una enorme bandiera e successivamente, a pochi mesi di distanza, un grande palo ricoperto di paglia che venne incendiato in modo che fosse visibile da tutte le vallate circostanti. I valligiani infatti erano ancora scettici sull’effettiva conquista della vetta. Numerosi altri alpinisti tentarono di ripetere l’impresa di Pichler negli anni seguenti aprendo altre vie: nel 1864 Tuckett aprì la via normale nord imitato l’anno seguente da Payer, mentre nel 1865 Pinggera e Reinstadler risalirono per la cresta Tabaretta. La parete nord rimase inviolata sino al 1931 quando Franz Schmid e Hans Ertl riuscirono nell’impresa fallita da tanti. Il grande seracco centrale venne invece scalato solamente nel 1971 ad opera dei fratelli Reinoldh e Gunther Messner.
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